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domenica 30 giugno 2013

(L'infinito) viaggiare in Salento

Terra d'Otranto
Tu non conosci il Sud, le case di calce
da cui uscivamo al sole come numeri
dalla faccia d'un dado.

Vittorio Bodini, Foglie di tabacco (1945-47)

In quel Tu non conosci sento l'eco di Tu non ricordi. In Bodini la casa dei doganieri di Montale diventa il Sud e noi, gente del Sud, diventiamo i numeri dei dadi, che il calcolo più non torna.

***

mercoledì 26 giugno 2013

Coming out

Lei e Ferrara non vedevano l'ora di confessarlo. Quando una verità profonda preme...


I precedenti: "Mignottocrazia è la corruzione che ottiene potere in cambio di favori. Ci sono anche casi di mignotte per sesso, ma io volevo denunciare quegli uomini che ottengono potere compiacendo il potente: in questo senso, le più grandi mignotte sono uomini, io non volevo fare semplicemente un’allusione sessuale. Speravo che da Berlusconi venisse una rivoluzione liberale, insieme a molti altri intellettuali come Adornato, il povero Colletti, in fondo mignotte anche noi. E ora io sono una mignotta delusa, per restare alla metafora: Berlusconi ha voluto portare al potere il modello del potere aziendale, esautorando un Parlamento che non conta più nulla". (Paolo Guzzanti, 2008)

lunedì 24 giugno 2013

Sarebbe bello...

A commento dell'ultima condanna, in ordine di tempo, a carico del più grande statista che l'Italia abbia avuto negli ultimi due millenni, prendo in prestito le parole di Alessandro Giglioli.
Sarebbe bello a questo punto avere un altro PD che scarichi l'interdetto e la sua banda e sarebbe bello avere un altro M5s in grado di assumersi responsabilità di governo davanti al paese, ma non avendo né l'uno né l'altro allora non cambierà nulla, almeno fino ad una sentenza definitiva.

domenica 16 giugno 2013

Rovesciamenti

Sarà sicuramente capitato a chiunque di pensare di avere 2 genitori, 4 nonni, 8 bisnonni, 16 trisavoli, 32 quadrisavoli e via e via. Insomma ad ogni generazione l'ascendenza raddoppia, come si vede nello schema per 5 generazioni.

Il pallino rosso sei tu.

La cosa curiosa di questa catena è che se uno solo degli antenati avesse avuto un incidente che gli avesse impedito di avere figli allora voi non ci sareste. Uno solo, a qualsiasi livello generazionale. Sarebbe bastato che uno solo di questi antenati avesse avuto un incidente mortale, diciamo a 10 anni, e voi non sareste mai potuti nascere.

Andando indietro di sole 20 generazioni il numero di antenati è pari 1.048.576 e considerando circa 20 anni per ogni generazione (un tempo i figli si facevano precocemente) siamo andati indietro di appena 400 anni, siamo nel 1613. Con poco più di un milione di antenati non c'è molto da stupirsi, ma cosa accade se andiamo indietro di altri 400 anni con altre 20 generazioni? Siamo nel 1213 e il numero di antenati per arrivare a ciascun soggetto è 1.099.511.627.776, più di 1.099 miliardi di antenati appena 800 anni fa!
Ma se questo vale per ciascuno di noi allora quanto doveva essere popolata la terra nell'anno 1000? Le stime parlano di un pianeta popolato da circa 310 milioni di abitanti. Allora c'è qualcosa che non va in questa catena generazionale? No, non c'è niente che non va se non un paio di cose inerenti la rappresentazione mentale della catena generazionale, che costituiscono punti essenziali per evitare domande oziose e consolanti come "perché proprio io?". Queste domande, per quanto innocue per molte persone, sono spesso preludio del convincimento di unicità cui si appella qualsiasi imbecille in ragione di una supposta purezza della propria discendenza.

Il primo motivo dell'apparente assurdità dei numeri che abbiamo visto è pensare di avere una catena generazionale diversa da chiunque altro, laddove i numeri dicono chiaramente di una storia di numerosissimi incroci e di antenati comuni tra le diverse catene generazionali. Insomma, sembra banale dirlo, ma questa vicenda parla di un grado di "parentela" tra tutti i soggetti che oggi popolano la terra che va oltre ogni immaginazione (ovviamente per qualsiasi deficiente che sventoli il vessillo della razza, concetto che in biologia non esiste affatto).

Il secondo motivo che induce in errore è più complesso e riguarda lo schema usato per rappresentare la catena generazionale. Ognuno rappresenta la propria catena generazionale ponendosi come punto di arrivo della stessa, come esito finale quasi ineluttabile. Eppure basterebbe rovesciare la prospettiva per avere una rappresentazione più corretta della faccenda. Partendo da un unico antenato, non importa se uomo o donna anche se i demografi considerano solo le donne in questo tipo di studi, si considerano le catene di discendenza, ovvero i figli  di ciascuno. Nello schema che riporto ho semplicemente rovesciato il primo schema e considero due figli per ciascun soggetto. Decidete voi se la catena che arriva fino a voi è quella materna o paterna, ma una cosa è certa, in questa rappresentazione la vostra presenza al mondo non ha nulla di inevitabile.

Il pallino rosso sei tu e potresti non esserci.

venerdì 14 giugno 2013

Evoluzione

Ieri
avevo paura di versi ignoti nelle notti
temevo predatori e temporali
tremavo vicino a un fuoco stento.

Oggi
le mie orecchie sono assuefatte a ogni rumore
non ci sono predatori e prevedo la rotta delle nuvole
controllo la temperatura con un telecomando.

Ieri avevo paura,
oggi ignoro la mia paura.

venerdì 7 giugno 2013

Le pensioni d'oro, le leggi delle capre e la Costituzione

E' di ieri la notizia che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il prelievo sulle pensioni eccedenti il 90.000 euro annui. Inutile dire che in rete si è sollevato il solito vespaio di "indignazione" nei confronti della sentenza. Io non tirerei nemmeno più in ballo le vespe, perché se di animali si tratta qui è il caso di parlare di gregge.

Per quanto la sentenza della Consulta possa essere indigesta, forse il giudizio andrebbe affinato e riconoscere che la Corte Costituzionale solleva e doveva sollevare un’istanza di uguaglianza (art. 3 della Costituzione), nel senso che il prelievo fiscale se indirizzato esclusivamente alle (disgustose) pensioni d’oro configura comunque una discriminazione rispetto a tutte le altre forme di reddito.
Già a ottobre scorso la Consulta aveva dichiarato incostituzionali i tagli ai dirigenti pubblici per gli stessi identici motivi. Non è una questione di intoccabilità delle pensioni o degli stipendi dei dirigenti, come qualche giornalaio si ostina a scrivere, è una questione di universalità di imposizione (art. 3), oltre che di progressività (art. 53).
La prima cosa che mi viene da pensare, oggi come in precedenza, è che le leggi sono scritte da capre che pensano come capre e scrivono come capre, è ovvio che poi i giudici della Consulta devono bocciarle quelle leggi. A tradurre le motivazioni della Consulta, ed è la seconda volta, stanno dicendo che questo prelievo deve essere rivolto a tutte le categorie di reddito oppure non può passare! Come lo devono dire? In cirillico, in cinese, in aramaico? In quale lingua lo devono dire? Con la lingua dei segni? Devono fare un fumetto?
Ora, si può dare fiato a tutto lo sdegno che si vuole ma ho l'impressione che questo sdegno nei confronti dei giudici costituzionali sia l'obiettivo di chi ha scritto e/o firmato le due leggi e sono soggetti di due diversi governi. Chi ha scritto quelle leggi sapeva (o doveva sapere) benissimo che sarebbero state bocciate perché in entrambi i casi non si rivolgevano a tutte le forme di reddito. E non si tirino in ballo argomenti inneggianti alla solidarietà e tanto meno alla giustizia perché chi ha scritto quelle leggi si è guardato benissimo dal proporre leggi che intervenissero a monte di una situazione inaccettabile, ovvero l'originarsi delle enormi disparità riguardo pensioni e stipendi. Se ne sono guardati bene perché in questa maniera avrebbero pagato pegno davanti al proprio elettorato, invece in questa maniera hanno "accontentato" quanti legittimamente chiedevano che fossero i più ricchi a pagare, tanto poi la colpa sarebbe ricaduta sui giudici che avrebbero sicuramente bocciato queste leggi. Ed è quello che è accaduto ieri.
Adesso quello che ha scritto/firmato la prima legge se ne va in giro a dare lezioni di politica e di economia e quelli che hanno scritto/firmato la seconda legge sono perplessi! Signori, potete essere perplessi quanto vi pare ma non basta chiamare "contributo di solidarietà" un prelievo fiscale per passare l'esame dei principi costituzionali. Io posso apprezzare il concetto di solidarietà ma per essere legge non basta che sia apprezzabile eticamente, deve essere anche ineccepibile dal punto di vista del diritto.
Non c'è niente da fare, questa Costituzione proprio non entra in testa. Sarà per questo che tutti la vogliono cambiare?

sabato 1 giugno 2013

e se ...

... alla parata di domani per festeggiare il compleanno della Repubblica sfilassero, oltre alle forze militari, anche gli operatori degli asili nido e quelli delle scuole materne, le maestre e i maestri delle scuole elementari, i docenti delle scuole medie e delle scuole superiori, i ricercatori, i borsisti e i docenti delle università, i portantini e gli infermieri degli ospedali, i dottori e i vigili del fuoco, i cuochi delle mense e quelli dei ristoranti, i camerieri, gli impiegati delle poste, degli uffici della pubblica amministrazione, i musicisti e i poeti, le casalinghe, gli artisti, gli attori, gli operatori ecologici, i librai, gli scrittori, i sindacalisti, i sacerdoti e le suore, gli imprenditori che conoscono tutti i loro dipendenti, i restauratori, gli operatori turistici, i fiorai, i contadini e i pescatori, i fruttivendoli e i macellai, i fornai, gli operai, i pensionati, gli studenti di tutte le scuole, le cassiere dei supermercati, i precari di ogni categoria, quanti cercano lavoro, quanti l'hanno perso e quanti non hanno alcun motivo per sfilare in una parata né uno straccio di motivo per sentirsi rappresentati da una sola categoria in sfilata per festeggiare la Repubblica?
Se alla parata di domani partecipassero tutte queste persone pensate che la festa della Repubblica sarebbe meno festosa?
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